Non riesci a smettere di mangiare? Colpa dei cibi che stimolano la fame.
Quante volte, parlando di una persona obesa abbiamo detto o pensato “Non ha la forza di volontà per fare la dieta”?
Ebbene, studi recenti dimostrano che in realtà la scarsa determinazione potrebbe non essere la sola causa.
In condizioni normali, cioè quando consumiamo un pasto equilibrato, ci sono dei meccanismi specifici nel nostro organismo volti ad indurre il senso di sazietà che ci porta a smettere di mangiare.
Dovremmo quindi saziarci ai pasti senza dover correre al bar a metà mattina per mangiare un cornetto in preda ai morsi della fame, senza acquistare qualche snack dai distributori automatici, senza fare scorta di merendine al supermercato da usare in caso di crisi di fame.
Al fine di evitare che si verifichi tutto ciò però, e anzi, aumentare il più possibile la ricerca spasmodica di cibo che caratterizza la nostra società, l’industria alimentare ha impiegato tutte le sue forze per trovare una strategia che riuscisse ad attirarci continuamente verso il cibo, trovando la soluzione nella palatabilità.
Con il termine palatabilità si intende la capacità di stimolare l’appetito; questa caratteristica è data dalla sinergia di zucchero-grassi-sale, studiata a tavolino per creare un mix perfetto capace di causare una vera e propria dipendenza.
Così, come il drogato non riesce a smettere di drogarsi, l’obeso non riesce a smettere di mangiare; le aree del cervello implicate sono infatti le stesse. Ma tutto il cibo ha queste caratteristiche? Ovviamente no, il cibo in questione è il cosiddetto junk food (cibo spazzatura).
Per evitare di entrare in questo circolo vizioso del “Più mangio e più mangerei” riducete al minimo il consumo di cibi confezionati, evitate i fast food, e riscoprite il piacere di “preparare”.
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