Fegato grasso e alimentazione.
Il fegato grasso è una patologia molto diffusa tra la popolazione italiana, con una preoccupante altissima incidenza anche in bambini ed adolescenti.
Una delle principali cause di questa malattia è l’obesità, con il quadro di disturbi a cui spesso è associata (dislipidemie, diabete e ipertensione).
L’eccesso di grasso infatti, soprattutto quando è maggiormente depositato a livello addominale (condizione frequente negli uomini) fa sì che le cellule del fegato lo inglobino e si dia così inizio alla malattia.
Quando ad un esame istologico le cellule del fegato risultano infiammate non parliamo più “semplicemente” di fegato grasso ma di steatosi epatica non alcolica (NASH); se questa condizione viene trascurata per lungo tempo e non viene curata la malattia evolve in cirrosi, condizione irreversibile che aumenta enormemente il rischio di tumore al fegato.
Il fegato grasso è una condizione asintomatica e spesso viene diagnosticata in maniera del tutto fortuita durante lo svolgimento degli esami del sangue di routine.
Se siete in presenza di uno dei fattori di rischio (obesità, dislipidemie, diabete) chiedete al vostro medico di farvi valutare le transaminasi tramite gli esami del sangue e se dovessero essere alte, non aspettate a prendere provvedimenti. Un cambiamento del vostro stile di vita, con il raggiungimento di un peso adeguato e un aumento dell’attività fisica, vi permetterà di guarire senza dover necessariamente ricorrere all’utilizzo di farmaci.
Il vostro percorso di dimagrimento dovrà prevedere una riduzione dei carboidrati, con una preferenza verso i carboidrati a basso indice glicemico, l’utilizzo di grassi buoni come quelli derivanti da olio extravergine d’oliva e frutta secca, un adeguato apporto di fibra, proveniente da verdura, legumi e cereali integrali, l’uso di proteine nobili provenienti da pesce, legumi e pollame, e l’esclusione (o quantomeno riduzione) di vino, birra e alcolici.
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