Cistite, dietoterapia e ginnastica pelvica.
La cistite è un fastidio del quale soffrono moltissime donne; dobbiamo però fare una distinzione tra la classica cistite e la cistite interstiziale.
La cistite è un’infiammazione temporanea della vescica che può essere dovuta ad un’infezione batterica o fungina, all’utilizzo di farmaci oppure alla presenza di calcoli; la cura prevede un aumento dell’apporto idrico, un’integrazione ad hoc che spesso prevede l’utilizzo di integratori e base di mirtilli rossi e vitamina C, e nei casi più gravi il ricorso all’utilizzo di farmaci.
La cistite interstiziale è invece una vera e propria malattia dovuta ad un’infiammazione cronica della vescica ed è una patologia per la quale purtroppo non esiste una cura; per ridurne la dolorabilità si può provare però ad intervenire con un approccio integrato che preveda manovre di massoterapia, ginnastica pelvica e dieta. Per questo motivo in questo articolo ho chiesto ad un’ostetrica, la dottoressa Amalia Volino (pagina facebook ) di consigliarci alcuni semplici esercizi da poter fare nel quotidiano.
Ogni volta che proviamo dolore il nostro corpo reagisce con una chiusura che si traduce in un irrigidimento dei muscoli; il dolore da cistite fa contrarre un insieme di muscoli di cui spesso si ignora l’esistenza: i muscoli del pavimento pelvico. Un semplice esercizio che ci fa prendere coscienza di tale muscolatura è il cosiddetto PIPI’ STOP che consiste nell’interrompere il flusso di pipì mentre si sta urinando. Attenzione però, il pipì stop va fatto solo per prendere coscienza del proprio pavimento pelvico e non come esercizio terapeutico!
Gli esercizi che migliorano la sintomatologia della cistite mirano ad un rilassamento del pavimento pelvico; una volta appresi sotto la supervisione di un professionista possono essere poi ripetuti in totale autonomia.
Qui di seguito ne riporto alcuni che costituiscono la base di tale lavoro muscolare:
- Respirazione diaframmatica: è un tipo di respirazione definita “bassa” che utilizza appunto il diaframma, muscolo che separa zona toracica da zona addominale. Ma come faccio a capire che sto respirando correttamente? Ponendo una mano sul torace e una sull’addome, l’ unica mano che deve muoversi è quella posta sull’addome; in ispirazione l’addome si gonfia e la mano si solleva, in espirazione l’addome si svuota e la mano si abbassa. La respirazione diaframmatica può essere effettuata assumendo varie posizioni (a quattro zampe, supina, di lato).
- Esercizi di contrazione e rilasciamento della muscolatura pelvica: contraggo il pavimento pelvico, tengo la contrazione per qualche secondo, rilascio il pavimento pelvico per almeno 20 secondi continuando a respirare di diaframma.
Tale esercizio richiede costanza: all’inizio risulterà ostico avvertire il lavoro muscolare perché non si ha padronanza di tale muscolatura, ma ciò non deve assolutamente scoraggiarci!! Per cominciare è sufficiente ripetere l’esercizio 3-4 volte al giorno per poi aumentarne la ripetizione fino a 8-10 volte al giorno quando si avrà ben chiaro il tipo di lavoro muscolare.
Gli esercizi di contrazione e rilasciamento possono risultare più piacevoli ed efficaci se accompagnati da una visualizzazione; ad esempio: “immagino che alla base del bacino ci sia una rosa o un fiore di loto, al comando RILASSA i petali si espandono (il fiore sboccia), al comando CONTRAI i petali si chiudono.” L’immaginazione può essere ancor più stimolata da un sottofondo musicale!
Per quanto riguarda la dieta invece è bene sottolineare che non ci sono alimenti ritenuti direttamente responsabili della comparsa di tale patologia, ma uno studio recente ha permesso di individuare alcuni alimenti e bevande che sarebbero collegati ad un aumento della dolorabilità.
Tra questi:
• tè, caffè e sostanze eccitanti
• bevande alcoliche e gassate
• frutta e verdura acidi (agrumi, melanzane, peperoni, pomodori..)
• cioccolato
• dolcificanti artificiali
• monosodioglutammato (presente in salsa di soia, insaporitori, dadi da cucina, prodotti stagionati)
• vitamina C
In particolare mi voglio soffermare su quest’ultimo punto; se nella cistite comune l’utilizzo della vitamina C è utile per curare l’infiammazione, nel caso della cistite interstiziale è fortemente sconsigliato in quanto causa un aumento dei dolori.
La stessa cosa vale per gli integratori a base di fibra, che nel caso di cistite sono consigliati in quanto quest’ultima è spesso esacerbata dalla stitichezza ma è sconsigliata invece nel caso della cistite interstiziale.
Trattandosi di una patologia infiammatoria possiamo poi intervenire con la dieta agendo su due fronti: aumentando il consumo di sostanze antiinfiammatorie e diminuendo il consumo di sostanze infiammatorie, che tradotto in termini semplici significa:
RIDURRE: oli vegetali (i cibi industriali ne sono pieni zeppi) e frutta secca.
AUMENTARE: cibi ricchi di omega 3 (pesce, semi di lino), vegetali freschi (facendo attenzione all’eccesso di fibra, consumandoli come spremute, estratti e centrifugati) spezie (curcuma, zenzero, cannella).
Per attenuare i sintomi può essere anche utile prendere in considerazione l’eliminazione di glutine e latticini.
Infine, uno studio recente ha evidenziato l’esistenza di una sostanza, chiamata metilsulforilmetano, che sarebbe in grado di attenuare i sintomi della cistite interstiziale.
Questa sostanze è contenuta in molto integratori, spesso insieme a collagene ed acido ialuronico, ma è contenuta in grandi quantità nel brodo di ossa. Consiglierei dunque di ricorrere a questo vecchio rimedio della nonna, anzichè ricorrere all’utilizzo di integratori.
Se, come molte donne, soffrite di questa patologia, affidatevi a specialisti che sappiano guidarvi nella scelta degli alimenti che fanno per voi.
BIBLIOGRAFIA
- Friedlander JI et al – Diet and its role in interstitial cystitis/bladder pain syndrome and comorbid conditions – BJU Int 2102.
- Parcell S – Sulfur in human nutrition and applications in medicine – Altern Med Rev 2002.
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